Le vedute animate

Il prodotto caratteristico del cinematografo Lumière sono le cosiddette "vedute animate", ovvero scenette realistiche prese dal vero della durata di circa trenta secondi. L'interesse dello spettatore era tutto nel guardare il movimento in sé e nello scoprire luoghi lontani, non tanto nel vedere storie come a teatro. Le inquadrature sono fisse e non esiste il montaggio; sono caratterizzate da un'estrema profondità di campo (si pensi all'Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dove il treno è a fuoco sia quando si trova lontano sullo sfondo sia quando arriva in primo piano) e da personaggi che entrano ed escono all'inquadratura, in una molteplicità di centri di attenzione (si pensi all'Uscita dalle officine Lumière). La centratura dell'immagine era infatti valutata approssimativamente, perché la macchina da ripresa Lumière non era dotata di mirino. L'operatore non è invisibile, anzi spesso dialoga con i personaggi (L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione), e le persone ritratte erano invitate a riguardarsi alla proiezione pubblica ("auto-rappresentazione"). Questa caratteristica venne poi considerata come un difetto della registrazione nel cinema successivo, venendo poi rivalutata solo in epoca contemporanea. Solo in secondo momento nacquero le riprese in movimento (effettuate ad esempio da treni in partenza o imbarcazioni) e, circa un decennio dopo i primi esperimenti, i Lumière iniziarono a produrre film veri e propri composti da più "quadri" messi in serie, però proiettati separatamente, come le Passioni di Cristo. Figura fondamentale nelle rappresentazioni restava l'imbonitore che, come i tempi della lanterna magica, istruiva, spiegava e intratteneva il pubblico commentando le immagini, che ancora non erano intelligibili autonomamente. Riassumendo in breve, le caratteristiche delle vedute Lumière erano:
- Inquadratura unica (assenza di montaggio; anche le storie più articolate, come le Passioni di Cristo, erano proiettate in spezzoni separati).
- Profondità di campo (la messa a fuoco contemporanea di figure vicine e lontane).
- Molteplici centri di attenzione in ciascuna inquadratura e movimento "centrifugo" dei personaggi (che entrano ed escono dall'inquadratura).
- Tracce dell'operatore nei film (non si nasconde che si sta facendo una ripresa: le persone sono consapevoli di essere riprese, guardano in macchina, si mettono in posa, salutano).
- Presenza dell'imbonitore alle proiezioni che spiegava le scene e narrava la storia (spesso era lo stesso addetto alla proiezione), quindi spettacolo incomprensibile da solo.






Lumière, i fratelli che inventarono il cinema.